Bando di finanziamento Legge 181/89 “Rilancio delle Aree di Crisi Industriale”
Soggetti beneficiari
1) Imprese costituite in forma di società di capitali
Programmi ammessi
1) Realizzazione di nuove unità produttive tramite l’adozione di nuove tecniche organizzative, e/o produttive innovative rispetto al mercato di riferimento;
2) all’ampliamento e/o alla riqualificazione di unità produttive esistenti tramite diversificazione della produzione in nuovi prodotti aggiuntivi o cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo;
3) alla realizzazione di nuove unità produttive o all’ampliamento delle unità produttive esistenti;
4) all’acquisizione di attivi di uno stabilimento, ai sensi e nei limiti dell’articolo 2, punto 49, del Regolamento GBER.
I programmi di investimento di cui al punto devono riguardare le seguenti attività Economiche:
1) estrazione di minerali da cave e miniere, con esclusione delle miniere di carbone non competitive di cui alla decisione;
2) attività manifatturiere;
3) attività dei servizi alle imprese;
4) attività turistiche, intese come attività finalizzate allo sviluppo dell’offerta turistica attraverso il potenziamento e il miglioramento della qualità dell’offerta ricettiva.
In cosa consiste:
1) I programmi di investimento devono riguardare:
- Unità produttive ubicate nelle “Aree di crisi”
- Investimento minimo pari a 1.000.000 di euro, in caso di contratto di rete i singoli di programmi di investimento non devono essere inferiori ad € 400.000
- Prevedere un programma occupazionale da realizzarsi entro 12 mesi dalla data di ultimazione del programma degli investimenti, caratterizzato da un incremento degli addetti;
- L’incremento degli addetti è dato dall’incremento espresso in unità lavorative annue (ULA) del numero degli addetti della unità produttiva oggetto delle agevolazioni rispetto alla media degli addetti, espressi sempre in ULA, dei dodici mesi antecedenti la data di presentazione della domanda;
Intensità dell’aiuto:
1) Un finanziamento agevolato non inferiore al 20% delle spese ammissibili (la restituzione deve avvenire in massimo 10 anni con un periodo di preammortamento di 3 anni)
2) Un contributo in conto impianti e un contributo diretto alla spesa a fondo perduto (l’importo del fondo perduto dipende dalla zona dove si localizza l’iniziativa e dalla dimensione dell’impresa).
Spese ammissibili:
a) suolo aziendale e sue sistemazioni;
b) opere murarie e assimilate e infrastrutture specifiche aziendali;
c) macchinari, impianti ed attrezzature varie;
d) programmi informatici e servizi per le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) dedicati esclusivamente all’utilizzo dei beni di cui alla lettera c), commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
e) immobilizzazioni immateriali, così come individuate all’articolo 2, punto 30, del Regolamento GBER;
f) beni strumentali, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa secondo il modello “Transizione 4.0”, ivi compresi i beni che utilizzano le tecnologie di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things.